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La qualita' dell'acqua


L’acqua è un elemento essenziale per il benessere e la salute di ogni persona. Il corpo umano è infatti costituito per il 70% di acqua ed è dunque necessario che l’acqua che si beve o si utilizza in cucina sia un’acqua buona e pura, come lo è quella dell’acquedotto, costantemente controllata per garantirne la qualità e la sicurezza mediante analisi effettuate sia dai tecnici del gruppo Sisam che dagli operatori dell'Azienda Sanitaria Locale. Questo continuo monitoraggio assicura ai cittadini che l’acqua dell’acquedotto è assolutamente buona e pienamente conforme alle caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche previste dalla legge (D.lgs 31/2001).
Perché gli utenti possano meglio apprezzare la qualità dell’acqua fornita dall’acquedotto, vengono qui pubblicati i parametri principali delle acque distribuite da Sicam srl nei comuni dell’Alto Mantovano, preceduti da una nota che ne illustra valore significato. Questi parametri rappresentano così una specie di etichetta dell’acqua di rubinetto e rivelano che la qualità dell‘acqua di acquedotto non ha niente da invidiare a quella delle acque minerali che si acquistano al supermercato e, anzi, è spesso migliore, con la differenza non trascurabile di avere un costo mille volte inferiore.

Il ph
E’ la concentrazione degli ioni idrogeno e indica se l'acqua è acida o basica (alcalina) in una scala che va da 0 a 14 unità ph; per legge il suo valore deve essere compreso tra 6,5 e 9,5; oltre 9,5 si è in presenza di acque basiche o alcaline, sotto 6,5 di acque acide.

La conducibilità elettrica
Nell'acqua sono disciolti dei sali minerali che consentono il passaggio della corrente elettrica perché sono in forma ionica, cioè dotati di una o più cariche elettriche. Più elevata è la concentrazione di ioni, e quindi di sali minerali, maggiore è la conducibilità. Questo parametro, che si misura in microsiemens per cm (µS/cm), offre quindi un‘indicazione immediata sulla mineralizzazione delle acque.

La durezza
Indica il contenuto nell’acqua dei sali di calcio e di magnesio. I sali di questi elementi sono responsabili di microincrostazioni dure e compatte. Si esprime in gradi francesi (°F) e i valori di consigliati (non esiste un limite di legge) sono compresi tra 15 e 50°F; in questo intervallo più il parametro è alto più l’acqua è dura, più è basso più l’acqua è “dolce” e migliore. In natura si hanno così acque molto dolci, dolci, semi dure, dure, molto dure.

Il residuo fisso
Indica la quantità di sostanze inorganiche presenti nell'acqua ed è dunque fondamentale per determinare la leggerezza dell’acqua. Si esprime in milligrammi per litro (mg/l) e in base ad esso le acque vengono distinte in: minimamente mineralizzate se è il valore è compreso tra 0 e 50; oligominerali se il residuo è compreso tra 50 e 500 mg/l ; acque minerali se tra 500 e 1500 mg/l; acque ricche di sali minerali oltre i 1500 mg/l. Per la dieta quotidiana e per una persona che non debba seguire un particolare regime alimentare, è indicata l’acqua oligominerale, e le acque distribuite dal gruppo Sisam sono tutte oligominerali.

L’ammoniaca
L'ammonio (NH4), che è un composto dell’azoto, può essere presente nelle falde acquifere naturalmente (origine geologica) oppure a causa di un inquinamento di natura biologica. Nell’acqua potabile non deve comunque essere presente in concentrazione superiore a 0,50mg/l.

I nitriti
La presenza nell'acqua dei nitriti (ione nitrito) viene assunta come indice di inquinamento recente, in quanto costituisce una fase intermedia della degradazione dell'azoto organico e si trova nelle acque in conseguenza della decomposizione biologica di sostanze di natura proteica. I nitriti sono sostanze dannose alla salute umana e nello stomaco, a causa dell'ambiente acido favorevole, i nitriti possono formare sostanze cancerogene, dette nitrosamine. Per la normativa vigente non possono superare la concentrazione massima di 0,50 mg/l.

I nitrati
Sono composti a base di azoto e ossigeno e la loro presenza nell’acqua può indicare un inquinamento causato dall’intervento dell’uomo (concimi, allevamenti di bestiame, scarichi civili e industriali). L’unità di misura si esprime in mg/l e il limite massimo consentito è di 50,00.

Il ferro
Il ferro é un metallo pesante e se in un'acqua è presente in quantità rilevanti, per ossidazione conferisce all’acqua stessa una pigmentazione giallo-scura. Può avere un’origine naturale determinata dalla geologia del sottosuolo (acque ferruginose), ma può anche derivare dai tubi metallici dell’impianto idrico. Nelle acque potabili il valore massimo consentito per il ferro è di 200 microgrammi per litro (μg/l).

Il manganese
E’ uno dei metalli di cui maggiormente abbonda la crosta terrestre e si trova naturalmente anche nelle acque superficiali e profonde. Il limite consigliato è di 50 microgrammi per litro (μg/l) e laddove è presente in elevate concentrazioni conferisce all’acqua un sapore sgradevole; può inoltre alterarne la colorazione, intorbidirla e dar luogo alla formazione di depositi scuri nelle condutture. L’assunzione prolungata di un‘acqua che contenga alte concentrazioni di manganese è dannosa alla salute.

L’arsenico
E’ un elemento naturale, quindi non determinato da inquinamento, che si trova disciolto nell’acqua e talvolta in quantità notevolmente superiori al limite adottato dall’Organizzazione mondiale della sanità, che è di 10 microgrammi per litro (μg/l), oltre il quale vi possono essere rischi per la salute dell’uomo. Il consumo prolungato di acqua con elevate concentrazioni di arsenico è infatti associato a diverse patologie. Le acque degli acquedotti pubblici sono costantemente controllate e sono tutte sotto i limiti previsti dalla legge. Lo stesso non si può dire delle acque dei pozzi privati, che sono poco controllate e presentano talvolta alte concentrazioni di arsenico.

Il calcio
Elemento indispensabile alla vita, è il minerale più diffuso nell’organismo umano. È infatti un componente essenziale per la crescita delle ossa, per la formazione dei denti. Attraverso l’acqua il corpo riceve un apporto fondamentale al fabbisogno quotidiano di calcio; per questa ragione le acque ricche di calcio sono consigliate in gravidanza, nell'età della crescita, e in età avanzata per contrastare l'osteoporosi. Per per il parametro calcio. la normativa vigente non prevede un limite.

Il magnesio
È un altro elemento fondamentale per l'uomo poiché partecipa al metabolismo e interagisce con ormoni e fattori di crescita. Oltre agli alimenti, anche l’acqua contribuisce al fabbisogno giornaliero di magnesio in forma solubile. La sua carenza può causare crampi e riduzione del tono muscolare; acque con elevate concentrazioni di questo sale possono avere proprietà lassative. Per il magnesio nell’acqua potabile la legge non fissa un limite.

Il sodio
Minerale molto diffuso sulla superficie terrestre e molto solubile, arricchisce l’acqua che scorre tra le rocce silicee. Essenziale per la vita e per il metabolismo umano, determina il mantenimento del bilancio idrico e la regolazione osmotica intra ed extracellulare. È ingerito prevalentemente con i cibi sottoforma di sale da cucina (cloruro di sodio), mentre il contenuto di sodio che apporta l’acqua è marginale. Se assunto in eccesso è dannoso, poiché rappresenta un fattore di rischio nell'ipertensione arteriosa. La normativa indica un valore massimo di 200 mg/l.

Il potassio
Il fabbisogno giornaliero di questo elemento può essere garantito dalla dieta in quanto è presente in alimenti e bevande in forma ionica, facilmente assimilabile. Entra nelle reazioni cellulari ed è importante per la conducibilità dello stimolo nel sistema nervoso. Anche l'alterazione del contenuto in potassio nell'organismo può causare disturbi della funzionalità muscolare. Per questo parametro la normativa non stabilisce un limite.

I cloruri
La loro importanza è legata al fatto che contribuiscono all'attività osmotica dei liquidi cellulari. Elevate concentrazioni di cloruri influenzano il sapore dell’acqua conferendole sapidità, ma valori alti di questo parametro sono indice di un inquinamento dell’acqua. Il limite massimo è di 250 mg/l.

I fluoruri
A basse concentrazioni presentano effetti protettivi sulla carie dentale, ma è opportuno evitare un sovradosaggio perché concentrazioni elevate e prolungate di fluoro possono causare la fluorosi (macchie sui denti). Il valore di legge è di 1,50 mg/l.

I solfati
Per l’acqua potabile il valore massimo dei solfati è fissato a 250mg/l. In caso di elevate concentrazioni l’acqua può assumere un sapore sgradevole (amaro) e favorire la corrosione dei sistemi di distribuzione.

Il cloro residuo
Questo parametro indica che l'acqua prima dell’immissione nella rete di distribuzione ha subito un trattamento di disinfezione (biossido di cloro o ipoclorito di sodio) che ne garantisce la qualità microbiologica e la sicurezza. La normativa non fissa un valore obbligatorio.

Il bicarbonato – L'alcalinità
L’acqua potabile deve essere alcalina. Presenti naturalmente nell’acqua, carbonati e bicarbonati contribuiscono in modo preponderante alla sua alcalinità. Per i bicarbonati non è previsto un limite.

 

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